Trequanda

“Quando le macchie saranno giardini sarà un vivere d’ assassini”
“Quando le carrozze cammineranno senza cavalli, sarà un mondo di travagli”

(profezie di Brandano da Petroio, il “pazzo di Cristo”)

Trequanda, la “terra quandam” ovvero una certa terra, particolare. Terra etrusca il cui nome deriva dal toponimo etrusco Tarkonte. Terra tranquilla, contadina, fertile tanto da essere la culla dell’oro verde, l’olio di oliva. Le tre perle del territorio: Trequanda, Castelmuzio e Petroio sono state teatro, loro malgrado, di sanguinose guerre e luoghi di prodigi e profezie. Alla beata Bonizzella Cacciaconti è attribuita la virtù di colpire i malintenzionati con la cecità e da farla loro riacquistare con il pentimento. Per non parlare del profeta Brandano con “il gran brando che mi ha dato Dio per riprendere i ladroni e i peccatori di tutte le specie”. Un territorio misterioso ma rassicurante e di forte suggestione.
Olio d’oliva insuperabile, vini ed ottime carni di razza chianina.
Città dell’Olio e Bandiera Arancione del Touring Club

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Il facile e breve anello Salimbeni descrive bene il territorio e consente opportune soste con le quali godersi la pace dei borghi di Trequanda. Molti sono però i celebrati percorsi che si possono prendere da Trequanda a partire dall’Eroica Montalcino, al Gigante Bianco, alla GF NY Italia ed al tour Cacciaconti, quest’ultimo consigliato per la splendida escursione che consente di passare dalla terra degli ulivi alle crete senesi.
La via Lauretana accarezza infine il territorio e può costituire una ulteriore trentazione.