Da Casole si sfiorano prima Mensano e poi Monteguidi da dove si può raggiungere Radicondoli lasciandosi alle spalle il caratteristico paesaggio delle Colline Metallifere. L’inizio è il preludio del grande impegno e dell’attenzione che si dovrà porre nel viaggio.

Da Radicondoli a Chiusdino son dolori al fisico ma gioia alla mente. I primi possono essere attenuati dall’atteggiamento da tenere che deve essere prudente e curioso. Il consiglio pertanto è di fare molte soste a partire da Belforte, Anqua e Gerfalco, borghi fuori dal tempo tanto da potersi ritenere vere e proprie «isole di terra». Il valico delle Cornate è a 818 metri con tratti al 16%. Lo sterrato è una costante come lo sono i boschi e gli animali selvatici. Superato Ciciano, da dove si intravede la bella Val di Merse, si trova il panoramico GATE di Chiusdino.

E’ la tappa più facile, si fa per dire, con tanto di sterrato. La straordinaria Abbazia di San Galgano e la spada nella roccia rendono ancora più invitante la sosta. GATE a Monticiano.

Da Monticiano si pedala verso il «mare di Brenna» ed un bagno nella Merse potrebbe sortire degli inaspettati benefici. Stigliano, con la sua bottega a filiera corta, si presenta ospitale e anticipa il GATE di San Rocco a Pilli che arriva dopo il noto sterrato della Vidritta.

Difficile resistere alla bellezza che si incontra salendo da Bagnaia, volgendo a Casciano verso la Riserva Naturale Basso Merse per poi incontrare l’Ombrone e l’antica ferrovia con la stazioncina della Befa e le Miniere di Murlo. Delizie uniche fino al POINT etrusco.

Dalla zona di Murlo, dove i lineamenti degli abitanti sono quelli dell’antico popolo etrusco, si viaggia in direzione Siena senza mai incontrarla per deviare al GATE di Sovicille.

Da Sovicille, capoluogo del comune con ben 55 borghi medievali, si sale sulla misteriosa Montagnola che nasconde molti tesori da scoprire. Il GATE di Casole d’Elsa giunge al termine di una delle fatiche più belle che un ciclista possa compiere nella sua vita.