Ai confini meridionali della Val d’Orcia ed in faccia al monte Amiata sorge il paese di Radicofani che si può distinguere da molto lontano per la presenza di una delle più maestose e spettacolari fortezze toscane.
Per secoli la fortezza è stata un punto di osservazione molto importante per la sua posizione strategica tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.
Sono questi, luoghi di confine, i più adatti alle gabelle dove prosperavano briganti e malviventi di ogni genere.
Anche Radicofani ebbe il suo brigante nelle vesti del proprio signore, il celebre Ghino di Tacco, il ladro gentiluomo. E non è un caso che anche Dante Alighieri, nella Divina Commedia, non ebbe il coraggio di spedirlo all’Inferno riservandogli un posto nel Purgatorio citandolo in compagnia del giurista Benincasa da Laterina: «Quiv’era l’Aretin che da le braccia/fiere di Ghino di Tacco ebbe la morte».
Il terreno di caccia di Ghino era la via Francigena da dove transitavano i pellegrini verso Roma. Era uso che questi, se ricchi, venissero spogliati di tutti i loro averi meno il necessario e, se poveri, venissero lasciati andare senza colpo ferire.
Per chi volesse saperne di più potrebbe essere utile leggersi il Decameron del Boccaccio che contiene le illuminanti storie della decapitazione da parte di Ghino del giudice Benincasa e la cura benefica che invece riservò all’abate Cluny reduce dai bagordi romani.
Il percorso che porta il nome di Ghino di Tacco compie un anello attorno ai calanchi ed alle biancane di Radicofani e può essere fatto tranquillamente in un sol giorno con ogni tipo di bici.
All’interno dell’anello la fitta rete di sentieri voluti dal Comune e da percorrere rigorosamente con la mountain bike.
Itinerario e Tappe
La strada, per la gioia dei ciclisti più pigri, scende per ben 18 chilometri costeggiando monte Calcinaio da un lato e la riserva naturale Crete dell’Orcia dall’altro. A valle si incontra il fiume Orcia che scorre silenzioso.
All’incrocio per Contignano inizia la salita che porta al paese di probabili origini etrusco-romane. Il bel borgo medioevale di Contignano è posto lungo il cammino della Francigena ed è stato conteso nell’antichità da varie signorie. Oggi conta di molte piccole aziende agricole ove si producono formaggi di ottima fattura.
Il paesaggio è di una bellezza non terrestre e spazia tra profondi calanchi e biancane. Sullo sfondo si presenta in tutta la sua maestosità la «montagna sacra» dell’Amiata. Bisogna far piano e fermarsi spesso per goderne appieno tutte le caratteristiche ma il problema non esiste perché i continui duri strappi giustificano ampiamente una scelta apparentemente dovuta ad esigenze contemplative.
Dopo l’incontro con la strada principale si sale ancora e la vista della Rocca giunge puntuale a segnare la vicina meta. Radicofani si trova di nuovo con i suoi 792 metri di altezza, il giardino romantico «Bosco di Isabella», la bella chiesa romanica di san Piero, il palazzo Pretorio ed i due ostelli dove i pellegrini moderni trovano conforto. I piatti che si possono gustare in paese sono tanto genuini quanto disponibile e cortese è la popolazione che ogni anno organizza lo spettacolare Palio del Bigonzo e attende, appostato ai bordi della strada, gli eredi di Nuvolari al passaggio della 1000 Miglia.